Comune di Capaccio Paestum

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CAPACCIO PAESTUM

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PROTOCOLLO D’INTESA PER LE MURA DI PAESUM

 

Il sindaco Italo Voza, sabato scorso, ha preso parte al convegno nazionale dei responsabili provinciali per il turismo dell’Aics (Associazione Italiana Cultura Sport e Turismo) che si è svolto al Mec Hotel di Paestum.

Il primo cittadino nel corso del suo intervento ha parlato soprattutto delle opportunità legate al turismo archeologico e ha colto l’occasione per annunciare la firma di un protocollo d’intesa con la soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, Adele Campanelli.

«Il Comune di Capaccio si è fatto promotore di un’iniziativa per “adottare” le mura di Paestum. – spiega il sindaco Voza – Mi riferisco alla pulizia delle mura: il Comune di Capaccio si è assunto l’impegno con la soprintendente Adele Campanelli di tenere pulito, non solo d’estate ma durante tutto il corso dell’anno, un tratto delle mura di Paestum. Ci siamo, inoltre, assunti l’impegno di coinvolgere altri soggetti che possano a loro volta adottare un tratto di mura. Ci hanno già dato la loro adesione la Banca di Credito Cooperativo di Capaccio, il Consorzio del mercato ortofrutticolo di Paestum, FareAmbiente sezione di Capaccio-Paestum, mentre stiamo attenendo la risposta del Consorzio di Bonifica Sinistra Sele il cui presidente Vincenzo Fraiese si è mostrato molto interessato all’iniziativa. La cinta muraria deve tornare a vivere il suo antico splendore».

Il sindaco ha parlato dell’importanza del turismo per Capaccio-Paestum e per il sud. «E’ una risorsa che va valorizzata in tutte le sue forme: turismo archeologico, balneare, culturale, religioso, enogastronomico, ambientale e sociale. Capaccio-Paestum si candida a diventare capitale del turismo per la provincia di Salerno. Il nostro territorio ha tutte le potenzialità: ricettive, ambientali, culturali e logistiche».

Infine ha sottolineato la necessità di snellire la burocrazia che limita l’azione della pubblica amministrazione e dei privati e ha parlato della necessità di conciliare tutela e fruizione. «Bisogna coniugare tutela e fruizione perché il paesaggio, un sito archeologico, un monumento, un bene culturale vanno tutelati, ma vanno anche offerti, facendo in modo che possano essere fruiti».